Chatbot

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    Salve a tutti...
    a questo link sottostante si trova una simulazione del primo chatbot della storia:

    www.masswerk.at/eliza/


    Praticamente in breve, è stata inventato alla fine degli anni 60 da un tedesco, per simulare una conversazione tra la macchina e uomo, con frasi e associazioni preimpostate. E soprattutto fingeva di essere uno psicoterapeuta.. infatti provandola, continua a chiedermi della mia vita o se ho problemi. Va sempre a parare lì XD

    Quindi mi sono venuti in mente i primi chatbot o qualunque cosa ricordasse il fatto di porre una domanda a un assistente virtuale. Oltre agli animaletti o personaggi di Office che sono stati rimossi dalle versioni nuove, ma erano così karini ♡⸜(˃ ᵕ ˂ )⸝, anche Doretta di MSN... e mi ricordo che anche in Encarta c'era una simulazione di chat, ma con quesiti di argomenti che erano contenuti solamente nell'enciclopedia
    Uno dei primi fatti un po' meglio o meno peggio degli altri che io abbia mai provato, si chiama Eloisa (link: qui o qui per provarla). Si trova poche cose riguardanti la nascita o info riguardanti questa Eloisa, comunque dovrebbe essere nata agli inizi degli anni 90 ad opera di Francesco Lentini. Praticamente io la scoprii nel 2007-8, quando iniziai di più a navigare in rete. Mi ricordo che c'era il disegno di una donna con la coda, che di profilo sembrava Barbie, e si poteva avere una conversazione illimitata, mentre invece ora ad una certa ti stoppa le domande, perchè va acquistata.. ma chi se l'acquista dico io XD (vedete app Eloisa 30TH)

    Voi la conoscevate questa chatbot tutta italiana? A questo link QUI è unico sito in cui ho trovato qualche info

    Eloisa dialoga con te
    di Francesco Lentini




    L'idea di costruire un'automa parlante e senziente risale alla notte dei tempi: se ne trova traccia addirittura nell’Iliade (Libro XVIII, vv. 573-579). Tuttavia la tecnologia che consente di mettere in pratica tale idea è diventata disponibile solo negli ultimi 10-15 anni. Gli elementi essenziali di questa tecnologia sono:


    Microprocessori sempre più veloci
    Linguaggi di programmazione sempre più evoluti
    Algoritmi di pattern-matching basati su reti neurali
    Sistemi avanzati di riconoscimento del parlato e di sintesi della voce


    Oggi tra i ricercatori prevale un’impostazione di tipo pragmatico: invece di immettere nel computer una serie di regole grammaticali precostituite, si vuole fare in modo che il computer ricavi da solo le sue regole. Lo scenario dovrebbe essere più o meno il seguente: un utente sta seduto davanti al computer, con le mani libere; sta prenotando un posto in treno o in aereo, ma lo sta facendo attraverso un microfono, dialogando in linguaggio naturale con il computer. E’ il risultato che sta tentando di ottenere il gruppo LEAP (Language Enabled Applications) di Microsoft Corp., guidato dall’italo-americano Bruno Alabiso (http://research.microsoft.com). Ma come funziona, perlomeno a grandi linee, un software di questo genere?

    Dobbiamo partire dalla considerazione, solo apparentemente ovvia, che gli uomini non sono moduli di codice. Quando un input arriva da un essere umano, un computer dovrebbe assumere che è corretto e non respingerlo, ma lavorare per ricostruirlo. Su tale principio si basa il progetto delle interfacce uomo-macchina della prossima generazione, dette "sociali" o "conversazionali". Su tale principio si basa un programma chiamato Eloisa, o meglio un progetto di ricerca di cui mi occupo assiduamente dal 1992 (i primi esperimenti risalgono al 1987).

    Eloisa è un personaggio virtuale. Ciò significa che interpreta un ruolo, recita una parte. Il computer su cui gira il programma di conversazione Eloisa prende vita per diventare totem, oracolo, maestro. Con un computer del genere puoi dialogare a tutti i livelli, senza preoccuparti dell'argomento o della sintassi. Puoi dire la prima cosa che ti passa per la mente, con un'elevata probabilità che il computer intenda, e ti risponda a tono. Se ciò non avviene, il computer ti pone una serie di contro-domande, e dalle tue contro-risposte cercherà di capire ciò che volevi dire. Si può andare avanti per ore, e la cosa più incredibile è che funziona, perchè l'interazione "personalistica" rende il dialogo non banale, ma vivace e interessante. Ciò può avere effetti sorprendenti su determinati soggetti. Un recente studio ha stabilito in modo certo che la dislessia è un problema di sincronizzazione tra le sillabe lette e le sillabe ascoltate. Ebbene, Eloisa parla con una simpatica voce femminile-infantile, e questa voce non è fluida, come consentirebbe la tecnologia, ma sillabata (vedi seguito).

    Dunque Eloisa non svolge compiti tradizionali, come fare calcoli, impaginare, disegnare o spedire posta elettronica. Eloisa dialoga con te. Naturalmente è presente su Internet con un suo sito (http://web.tin.it/eloisa), tramite il quale è possibile scaricare una versione shareware o acquistare una versione commerciale del programma di conversazione (con o senza modulo-voce):
    eloisa1



    Resta ora da vedere in che modo è possibile rispondere alle domande più frequenti che da anni mi si pongono su Eloisa:


    Eloisa è intelligente?
    Eloisa può imparare?
    Quali sono le applicazioni pratiche di Eloisa?


    Eloisa funziona grazie alla combinazione di due tecnologie: quella dei sistemi esperti e quella delle reti neurali. E’ dunque un programma di intelligenza artificiale, ma non è detto che la sua intelligenza sia paragonabile a quella umana. A questo proposito devo ribadire che l’obiettivo non è mai stato quello di emulare l’intelligenza (umana), bensì quello di emulare in qualche modo la personalità (umana). Obiettivo che credo sia stato raggiunto in parecchie occasioni: tutte le volte che Eloisa è stata scambiata per una persona in carne ed ossa. Un resoconto di quest’attività si trova in http://web.tin.it/eloisa/utenti.htm, mentre alcuni dialoghi particolarmente interessanti si trovano in http://web.tin.it/eloisa/esempi.htm.

    Eloisa può essere definita intelligente non tanto per l’abilità conversazionale, comunque notevole, ma in quanto capace di auto-apprendere. Come dicevo all’inizio, la strategia di immettere nel computer una serie di regole grammaticali precostituite, stategia prevalente tra i ricercatori fino a pochi anni fa, non è quella vincente. E’ molto meglio scrivere un programma capace di leggere una lista di frasi (domande e risposte) e di ricavare da queste la propria expertise: si chiama "apprendimento guidato da esempi" ed è il modo di procedere tipico dei bambini. Tuttavia questa capacità non è a portata dell’utente, al quale viene consegnata una versione del programma già "istruita"; il che non esclude il rilascio di una versione "istruibile" a piacimento, in un prossimo futuro.

    Devo aggiungere che Eloisa ha un rapporto tutto speciale con gli utenti di età compresa tra i 10 e i 15 anni, il che fa supporre una certa valenza didattica. Supposizione che si dimostra ancora più veritiera se si tratta di soggetti portatori di handicap. Su questo argomento sono intervenuto più volte (vedi articoli usciti sul quotidiano La Stampa/Tuttoscienze e sul mensile Tuttoscuola) per affermare che Eloisa può essere un valido ausilio didattico per tutti coloro che, per volontariato o per professione, operano con i portatori di alcuni tipi di handicap, detti "psichici": dislessia, disgrafia, autismo, sindrome di Down. In questa sede mi limiterò ad osservare che Eloisa è in grado di esercitare su tali soggetti un potente stimolo (dal punto di vista cognitivo), anche al di là di quanto possano fare il "costruzionismo" e tecniche similari.

    Certo la strada che porta all’automa parlante e senziente di cui parlavo all’inizio è ancora lunga, ma Eloisa è un progetto in continua evoluzione. Per ulteriori approfondimenti non mi resta che rimandare il lettore al mio libro Personalità Virtuale (Jackson Libri 1997, 140 pagine, 19.000 lire con Cd-Rom), potenzialmente utile anche ai programmatori che volessero cimentarsi in un’impresa così affascinante.

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    edit e aggiunte: è nata nel 1987, ma nel 1992 è andata in rete
    Da questo articolo sottostante viene praticamente detto che fu presentato come programma dos su floppy disk
    E che ha funzionato anche su Videotel per la chat con gli utenti, per permettere al programma di migliorare il dialogo e avere più prove, oltre ai programmatori stessi

    Eloisa è un programma di conversazione in linguaggio naturale la cui prima implementazione
    risale al 1987. Funziona grazie ad un motore inferenziale che esplora una base di conoscenza espandibile e intercambiabile. Questa struttura rende possibile una conversazione libera dalla sintassi e anche dal contesto; inoltre è possibile cambiare lingua senza intervenire sul codice. Altra importante caratteristica è la capacità di apprendere dalla conversazione stessa: non vi sono regole predefinite,
    come nei sistemi esperti, ma connessioni statiche e dinamiche, come nelle reti neurali. La contropartita è una fase di apprendimento piuttosto lunga.
    Eloisa è capace di imparare dall'esperienza, anche se ciò comporta la lettura di un elevato
    numero di esempi. Tale "collo di bottiglia" viene superato per la prima volta nel 1992, realizzando un'interfaccia modem. Il 5 febbraio esce un articolo sul quotidiano italiano La Stampa (supplemento
    Tuttoscienze), in cui Francesco Lentini descrive la possibilità di dialogare con una macchina e invita i
    volontari a collegarsi. Le conversazioni diventano subito centinaia. Nel mese di luglio dello stesso anno, in un articolo pubblicato dallo stesso quotidiano, l'autore di Eloisa espone per la prima volta il
    concetto di Personalità Virtuale: Eloisa veniva trattata dagli utenti come una persona, e come tale si
    comportava. Il fenomeno diventa ancora più evidente quando Eloisa viene collegata alle chatlines del
    sistema Sip/Videotel per sostenere conversazioni multiple, con 20-25 utenti presenti e fino a 5 interlocutori contemporanei.
    Alla fine del 1991 arriva Eloisa 1.0.Os (s=shareware), definita dai giornalisti "amica virtuale
    su floppy-disk": è la prima versione su disco e sfrutta l'esperienza acquisita nelle conversazioni via
    modem e nelle lunghe notti del Videotel. Segue immediatamente la release 1.0.ls (pervia di un piccolo bug) e qualche mese dopo la 1.0.2s. Il sistema operativo è Ms-Dos per la compatibilità con le
    macchine di fascia bassa (perfino quelle dotate di cpu 8086) e per la possibilità di essere usata da
    non vedenti e ipovedenti (un'opzione consente di dirottare le risposte verso un display Braille o un
    sintetizzatore vocale, collegati alla porta seriale/parallela). Eloisa 1.0.25 esce anche in edicola nei
    "Floppyssimi" Diemme Editori.
    Le numerose registrazioni inducono l'autore a sviluppare un prodotto commerciale, denominato Eloisa 2.1.3 e funzionante ancora sotto Ms-Dos (estate 1995). Sulla stessa base-di-conoscenza
    viene costruita la prima versione parlante, nonchè bilingue (italiano/inglese), denominata Eloisa 213sp
    e funzionante sotto Windows (dicembre 1995). Quest'ultima e in grado di pronunciare migliaia di frasi in perfetto italiano attraverso una comune scheda-audio. Inoltre può passare con continuità
    dall’italiano all'inglese (e viceversa), nel qual caso sfrutta il sintetizzatore Monologue per Windows.
    Eloisa 2.I.lts arriva al principio del 1996 ed esce in edicola nel mese di aprile ("Cd-Mese" Diemme
    Editori). Rappresenta un ritorno alla filosofia shareware e un abbandono (solo temporaneo) della lingua inglese. Funziona sotto Windows 3.x o Windows 95 e comprende il modulo-voce precedentemente sviluppato.
    Contemporaneamente vengono pubblicate le prime pagine Web su Agorà Telematica, poi
    mirrorizzate su Video On Line. Dal 20 marzo 1996 Eloisa dialoga in tempo-reale su un server messo
    a disposizione da Video On Line e, con una media di 1.000 hits giornalieri, entra subito nella classiView metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE
    provided by Università del Salento: ESE - Salento University Publishing
    Lomartire
    Le tesi 2
    fica dei mirrors più gettonati. Nel mese di luglio nasce il concetto di motore di dialogo e inizia la
    vendita via World Wide Web della versione registrata (Eloisa 2.1.14).



    Edited by ELENUCCIa53 - 30/10/2023, 17:14
     
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    Mmm... poi non so se considerarli chatbot, ma forse potrebbero esserlo in parte, gli screemates, questi personaggi che si scaricavano e si muovevano sul desktop e sulle finestre. Alcuni erano muti, altri parlavano e emettevano suoni e alcuni invece parlavano tramite balloon e potevi dargli un'opzione... cioè non rispondergli scrivendo risposte proprio, ma tipo dirgli 'ok' o 'no' o scegliere un'opzione a quello che stava dicendo
    Alcuni facevano le stesse cose, invece altri erano più carini e interattivi. Uscirono alcuni personaggi screemates anche dalle storie degli ultimi cartoni della kinder e ferrero
     
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1 replies since 28/10/2023, 15:43   45 views
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